I disagi della contemporaneità.

Nuove patologie e variazioni della tecnica.

sofferenza psichica che mostrano pazienti molto diversi da quelli cui i terapeuti erano abituati sino a

loro evoluzione dai trattamenti terapeutici e dall’uso degli psicofarmaci, che ne hanno radicalmente

inquadramento che di trattamento, tanto da doverli considerare come situazioni che pongono

sembrano sempre più accettate dal punto di vista sociale, tanto da far dubitare ad alcuni che possano

ancora definirsi patologie, e di poter così parlare di “perversioni ordinarie”. In fondo, la prevalenza nei

problema di dover affrontare pazienti con un disagio spesso indefinibile, un “mal di vivere”, piuttosto

che con sintomi specifici. E pongono anche serie difficoltà a certezze teoriche consolidate, come la

meno “strutturale” della psicopatologia. Ma si tratta di “nuove patologie” o di letture diverse di fenomeni

in fondo sempre presenti ma che l’attuale trasformazione del campo sociale tende a far considerare

secondo criteri differenti dal passato?

trattamento. Da tempo i pazienti presentano una domanda generica di sofferenza, spesso non correlata

ad una sintomatologia specifica, ma con un senso di incertezza soggettiva, o di difficile collocazione nel

riguardano solo la “cornice” del trattamento senza cambiare la sostanza del lavoro analitico o viceversa

da altre forme di cura che fanno dell’immediatezza dei risultati e dell’efficacia il loro slogan ed il loro

successo.

La serie di incontri proposti intendono porre queste questioni al centro di una riflessione che consenta

la comprensione e la costruzione di modelli di funzionamento di queste “nuove patologie” ed indichi le

prospettive di trattamento clinico.

20,50–21,00 Questionario di entrata

22,00–23,30 Discussione della relazione con la sala

23,30–23,45 Questionario di verifica dell’apprendimento

20,50–21,00 Questionario di entrata

22,00 – 23,30 Discussione della relazione con la sala

23,30–23,45 Questionario di verifica dell’apprendimento

20,50–21,00 Questionario di entrata

Busato Barbaglio

22,00 – 23,30 Discussione della relazione con la sala

23,30–23,45 Questionario di verifica dell’apprendimento

20,50–21,00 Questionario di entrata

Stefania Salvadori

22,00 – 23,30 Discussione della relazione con la sala

23,30–23,45 Questionario di verifica dell’apprendimento

Mattina

8,50 – 9,00 Questionario di entrata

10,00 – 11,00 Discussione della relazione con la sala

11,00 – 11,15 Pausa

12,15 – 13,45 Discussione della relazione con la sala

Pomeriggio

Alessandra Ginzburg e Walter Procaccio

16,00 – 17,45 Discussione della relazione con la sala

17,45 – 18,00 Questionario di verifica dell’apprendimento

20,50–21,00 Questionario di entrata

22,00 – 23,30 Discussione della relazione con la sala

23,30–23,45 Questionario di verifica dell’apprendimento

Programma Scientifico Riservato ai Soci del Centro di Psicoanalisi Romano:

Il programma scientifico del Centro di Psicoanalisi Romano è finalizzato alla formazione e

all'aggiornamento dei medici e psicologi soci del centro stesso, mediante una serie di incontri che

intendono approfondire alcuni dei temi di maggiore rilevanza psicopatologica del periodo

contemporaneo e del trattamento psicoterapeutico dei quadri clinici in cui questi fenomeni si

manifestano. Uno spazio particolare verrà dedicato ai problemi che lo psicoterapeuta è chiamato ad

affrontare nel corso del suo lavoro ma anche alle opportunità che la persona dello psicoanalista può

utilizzare per favorire il processo terapeutico.

Nel primo incontro verranno affrontate le problematiche relative ad un momento particolare del ciclo

della vita dell'individuo, quello della mezza età, e alle condizioni necessarie per favorire il transito

attraverso questo delicato passaggio senza cadere in forme di ripiegamenti narcisistici o fenomeni

depressivi.

Nel secondo incontro verranno messe a fuoco le dinamiche di trasmissione intergenerazionale sia nei

termini di risorsa che in quelli di nuclei patogeni o di esperienze traumatiche che possono condizionare

in positivo o in negativo lo sviluppo delle generazioni future.

Nel terzo incontro verranno analizzate e discusse le problematiche meno evidenti ma pure fortemente

patogene inerenti alle relazioni di coppia nelle situazioni disfunzionali: dalla crisi di coppia alle forme

di violenza, all'abbandono, all'abuso, etc.

Nel quarto incontro l'osservazione sarà orientata alla riflessione sul funzionamento psicosomatico

dell'analista nel momento del suo lavoro col paziente: la consapevolezza di questi livelli di interazione

può permettere un miglior utilizzo di strumenti dell'armamentario della psicoanalista come

controtransfert, reverie, comprensione degli enactement.

Nel quinto incontro verranno ricordate e approfondite alcune tematiche emergenti dal lavoro di una

psicoanalista che molto ha dato alla psicoanalisi italiana, Luciana Bon De Matte. Il suo pensiero e il

suo modo di lavorare verranno ricordati da diversi colleghi che con lei hanno lavorato.

Nel sesto incontro sarà discusso approfonditamente il caso di una trattamento di un paziente psicotico

al fine di meglio evidenziare le problematiche inerenti al trattamento di una patologia grave e degli

strumenti specifici che la psicoanalisi può utilizzare in questi casi.

Ore 08:30 Firma Entrata

Ore 09:00 Saluto: Mario FULCHERI

Ore 09:15 Chairman: Giuseppe CIVITARESE

Relazione Magistrale: Antonino FERRO: “Le forme dell’onirico”

Ore 11:00 Coffee Break

Ore 11:30 Dialogo a tre voci: Antonino FERRO, Vincenzo BONAMINIO, Giuseppe CIVITARESE

Ore 13:30 Chiusura dei lavori

Pausa Pranzo

Ore 15:30 Chairman: Giustino GALLIANI

“Supervisione Clinica” con: Antonino FERRO

Partecipano: Raffaela ARBAN - Elsa HEIN ALOCCO

Ore 17:30 Coffee Break

Ore 18:00 Discussione condotta da: Giuseppe CIVITARESE

Ore 19:30 Chiusura dei lavori e verifica apprendimento

Ore 20:00 Firma Uscita.

Coniugando i concetti di pensiero onirico della veglia (Bion) e di campo bipersonale (Baranger), Antonino Ferro

propone una concezione della seduta come spazio - tempo in cui gli elementi beta vengono, dalla funzione alfa del

campo, trasformati in pensieri onirici attraverso la vita dei personaggi che popolano il rapporto psicoanalitico. Nel

campo costituito dall’incontro tra le menti dell’analista e del paziente, i sogni ad occhi aperti costituiscono una

delle forme di reverie. La psicoanalisi si sposta dai contenuti e dalle memorie allo sviluppo degli apparati per

sognare, sentire e pensare.

A. Ferro parla di “navette per l’inconscio”che ci consentono dei viaggi nel e dall’inconscio.

Ore 8,30 iscrizioni dei partecipanti

Ore 8,45 introduzione al tema MG Fusacchia

Ore 11,00 Pausa

Ore 11,15 Discussione dei partecipanti

Ore 13,15 Conclusioni e valutazione dei partecipanti

Io intendo parlare della figura paterna direttamente in rapporto con il proprio figlio maschio e non del padre mediato al bambino tramite la madre nelle primissime fasi dello sviluppo. Quest'ultima figura infatti risulta essere condizionata anche dal rappresentante interno della figura maschile-paterna della madre.

La Società ci impone sempre di più questa figura. Sono sempre più numerosi i padri che precocemente e direttamente si prendono cura dei figli; e sempre di più vediamo padri a cui, in caso di separazione, vengono affidati i figli. Spesso però questi padri accudiscono i figli seguendo un modello prevalentemente femminile.

Cioè la Società ci impone di prendere in considerazione un indebolimento della figura paterna edipica e un accrescimento di quella pre-edipica ma su modello materno. Questi eventi sono considerati una calamità da tutti gli addetti ai lavori in quanto presupposto di tante patologie soprattutto adolescenziali.

Io proverò a delineare alcuni particolari aspetti della figura del padre (pre-edipico ed edipico), in rapporto al figlio maschio, anche con l’aiuto di alcune situazioni cliniche.

Titolo dell’evento formativo

Luogo di svolgimento

Palazzo delle Stelline – Corso Magenta 61 - Milano

Data di inizio: 13/04/2013

Data di conclusione: 14/12/2013

Tipologia dell’evento

Trattasi di un Corso di Formazione Teorico-Clinica, a carattere continuativo, iniziato nel 1993 a Milano con

psicoanalisi applicata all’attività clinica del bambino, dell’adolescente e dell’adulto nel confronto delle altre

scienze mediche e psicologiche.

Descrizione obiettivo formativo

Il corso intende approfondire la diagnosi e le conseguenti tecniche di trattamento alla luce della teoria delle

relazioni oggettuali e in particolare degli ultimi contributi. Presupposto di un intervento specifico è

l’accuratezza dell’ipotesi diagnostica, la capacità di riconoscere e coordinare le risorse disponibili

individuali, la costituzione dell’assetto psicoterapeutico con la sua integrazione con le diverse istituzioni.

All’interno del setting la possibilità d’integrazione dei modelli operativi derivati dalla teoria

dell’attaccamento con le diverse teorizzazioni psicoanalitiche, e la conseguente modalità di gestione del

trattamento.

I seminari per il 2013, in rapporto di stretta continuità con analoghi seminari svolti negli anni precedenti –

l’ultimo é stato dedicato ad un approfondimento della teoria e pratica psicoanalitica di Fonagy, psicoanalista

che ha legato il suo nome alla teoria dell’attaccamento, ponte tra la psicoanalisi e il cognitivismo partendo

sempre dall’osservazione dello sviluppo infantile secondo il metodo psicoanalitico - pongono l’accento sullo

sviluppo delle teorie psicoanalitiche relativo al corpo teorico e pratico che va sotto il nome di “teoria delle

relazioni oggettuali”.

Confermando la metodologia degli anni passati, la teoria delle relazioni oggettuali sarà analizzata sia nella

formulazione teorica che nei riflessi pratici dell’attività psicoterapeutica attraverso lo studio degli scritti di

un autore significativo come Stephen A. Mitchell, esponente dell’indirizzo neofreudiano che pone l’accento

sulla relazione tra individui allontanandosi dalla teoria delle pulsioni.

L'indirizzo neofreudiano ha in comune con quello freudiano tre concetti fondamentali che Freud stesso

riteneva necessari affinché una terapia si potesse definire psicoanalitica: 1) l'inconscio, 2) la resistenza, e 3)

il transfert.

Le differenze possono essere così riassunte:

basate sulla relazione. Secondo quelle del primo gruppo, rappresentate essenzialmente dalla psicoanalisi

freudiana, i rapporti sono un mezzo per la soddisfazione istintuale, e la relazione affettiva è un derivato

secondario. Secondo quelle del secondo gruppo, il rapporto è un'esigenza primaria. Al secondo gruppo

appartengono autori di diversa provenienza, per cui si possono definire diverse posizioni relazionali.

Storicamente il più indipendente dalla matrice freudiana è stato l'americano Harry Stack Sullivan, che ha

dato inizio alla scuola interpersonale. A lui si sono uniti inizialmente Karen Horney e Erich Fromm. E'

questo il gruppo al quale si è dato tradizionalmente il nome di "neofreudiano". La Horney si è poi staccata

dagli altri due per fondare una propria scuola, mentre Sullivan e Fromm hanno fondato il William Alanson

White Institute a New York. Negli ultimi anni la scuola interpersonale ha dato luogo alla scuola relazionale,

rappresentata essenzialmente da Greenberg e Mitchell, i direttori delle due riviste più importanti del settore,

rispettivamente "Contemporary Psychoanalysis" e "Psychoanalytic Dialogues".

Sempre negli Stati Uniti, all'interno dell'ortodossia freudiana, è stata fondata da Heinz Kohut la Psicologia

del Sé, la quale, anche se formalmente rimane all'interno delle organizzazioni freudiane, rappresenta di fatto

una scuola relazionale.

Infine, come noto, in Gran Bretagna si è formata, partendo da Melania Klein, la scuola delle relazioni

oggettuali. Anche qui il primato del rapporto è stato affermato con decisione. Fairbairn dice che il bambino

alla nascita è "object seeking", ossia cerca il rapporto. Il culmine di questa tendenza, è rappresentato da

Bowlby, che, applicando alla psicoanalisi la moderna biologia evoluzionistica, vi ha dato una solida base

biologica, anche se buona parte degli psicoanalisti non se n'è ancora resa conto. Bowlby afferma che

l'attaccamento del bambino alla madre è un comportamento innato, selezionato nel corso dell'evoluzione a

causa del suo valore di sopravvivenza (in primo luogo, la difesa dai predatori).

Con Fonagy, le cui teorie e ripercussioni sulla pratica psicoterapeutica sono state oggetto di studio negli anni

passati, si approda alla teorizzazione dell’importanza nella costruzione del funzionamento psichico della

“relazione” tra individui, fino alla definizione con autori come Kohut della “teoria delle relazioni

oggettuali”.

Ai fini ECM si chiede l’accreditamento di 7 incontri del 2013.

Quota individuale di partecipazione: Euro 709,53 (IVA inclusa) .

Numero previsto di partecipanti:

il numero dei partecipanti è attualmente di 11 e corrisponde a professionisti già partecipanti ai seminari che

si sono svolti negli anni precedenti.

Provenienza dei partecipanti

Come per gli anni precedenti i destinatari della Formazione Continua sono psicoterapeuti (medici o

psicologi) specialisti in trattamenti degli adulti, adolescenti e bambini, che abbiano già completato la propria

formazione di base e specialistica e siano iscritti all’elenco degli psicoterapeuti dei rispettivi Ordini

Professionali .

La provenienza geografica è attualmente per il 36,3% dalla provincia di Milano, per il 18,2% dalla regione

Toscana, per il 36,3% dalla regione Emilia Romagna, per il 9,2% dalla regione Veneto.

Obiettivi del Corso

all’età adulta, con particolare attenzione ai recenti contributi della teoria delle relazioni oggettuali.

psichiatrica grave, con i quali la gestione della relazione terapeutica è di cruciale importanza e per i quali

la teoria delle relazioni oggettuali amplia l’ambito diagnostico e terapeutico

coinvolte nel trattamento.

Temi finora trattati:

aspetti relazionali all’interno del rapporto terapeutico, dinamiche mente-corpo, perversione, delinquenza,

suicidio e rischio suicidario, agiti auto-distruttivi con costante attenzione alla cognitività, disturbi del

comportamento alimentare, patologia grave e pseudonormalità, trauma psichico e reazione post-traumatica,

intervento di crisi, l’aggressività nei suoi aspetti distruttivi ed adattivi, la teoria dell’attaccamento di J.

Bowlby e i riflessi clinici di tipo terapeutico e diagnostico in relazione all’ “attaccamento e perdita”, il

confronto e la possibile integrazione con la teoria classica, in particolare con la psicologia dell’Io e la

psicologia del Sé. Con Fonagy e con la relazione della psicoanalisi con le neuroscienze sono state

evidenziati gli aspetti biologici ed antropologici nella costituzione dello “psichismo”

Tema in programma per il 2013:

Durata effettiva delle attività formative in ore e Metodologia di insegnamento

Mantenendo la metodologia dei precedenti anni, ogni incontro è articolato con la seguente scadenza di

tempi: con alcuni mesi di anticipo viene preparata la progettazione formativa a cura del Conduttore

responsabile del Corso.

Un Comitato Organizzativo collabora alla progettazione e in particolare alla scelta della bibliografia di base

che verrà utilizzata nei seminari, fornendo una consulenza teorica.

La progettazione formativa comprende un costante riferimento alla produzione scientifica di Mitchell ed altri

autori significativi per la “posizione relazionale”, mantenendo l’attenzione per altri autori fino ai più recenti

contributi, con aggiornamento continuo tramite le banche dati internet come Med-line.

scritto. Il conduttore responsabile verrà affiancato da coadiutori di particolare esperienza clinica

sull’argomento della relazione nello sviluppo della patologia grave alla luce della teoria dello sviluppo È

prevista la collaborazione di docenti esterni scelti dal Comitato Organizzativo per favorire la discussione

teorica.

pubblicati su riviste internazionali proposti a turno dai partecipanti, affiancati dal resoconto del caso

clinico di cui si tratterà nel seminario. Sono stati scelti quattro casi clinici pertinenti all’argomento

teorico che saranno presentati a turno dai quattro psicoterapeuti responsabili del trattamento, secondo il

calendario allegato. Tre dei quattro casi clinici per la loro particolare complessità saranno discussi

nell’arco di due seminari ciascuno al fine di permettere un’approfondita valutazione e verifica degli

aspetti clinici esaminati, e anche per favorire ulteriormente l’aspetto interattivo che è una delle

caratteristiche del seminario.

presentato e alla riflessione teorica.

Ore 14.00 - 15.00 : Presentazione della relazione teorica

Ore 15.00 – 16.30: Discussione di gruppo moderata dal Conduttore

Ore 16.45 - 17.30: Presentazione del caso clinico

Ore 17.30 - 19.00: Discussione di gruppo del caso clinico moderata dal Conduttore.

Fra un incontro e l’altro: discussione in piccoli gruppi per il lavoro di preparazione e per la raccolta del

materiale già utilizzato. Il materiale degli anni passati è stato archiviato e viene regolarmente aggiornato,

consentendo una memoria del lavoro svolto, a disposizione anche dei nuovi iscritti.

Alcuni mesi dopo l’incontro: i casi clinici di maggior interesse possono essere occasionalmente

pubblicati nella rubrica “Casi clinici” della Rivista “Psicoterapia e Scienze Umane” per ulteriore

dibattito.

Programma degli incontri del 2013

parte I

Date degli incontri 2013

13 aprile

11 maggio

8 giugno

7 settembre

5 ottobre

9 novembre

14 dicembre.

Titoli e sintetica descrizione dei contenuti dei singoli seminari

a) Fattori ambientali nel disturbo alimentare

b) Idealizzazione e anoressia

c) Anoressia e relazione materna: illusione e realtà

Il caso di Michela.

Michela (17 anni) ha richiesto un intervento psicologico, spinta dalla madre, per un disturbo alimentare.

Accompagnata sempre dalla madre, Michela esprimeva la sua idea costante di apparire in modo

insoddisfacente in ogni campo. Tale stato angoscioso l’aveva portata a uso di sostanze compulsivo con

episodi di sovradosaggio, rapporto affettivi caratterizzati da sovrainvestimento e rapido disinvestimento. Sin

dal primo incontro si evidenziava una relazione ambivalente con la madre costantemente oggetto di

idealizzazione e di aggressività che determinava una regressione relazionale .

Il progetto di lavoro concordato con Michela riguarda il suo percorso verso l’autonomia che si traduce nella

focalizzare l’intervento sul costante senso di inferiorità nel confronto con gli altri e sulla qualità relazionale

materna.

Il caso è presentato all’interno dei due primi seminari che saranno impiegati per la definizione

psicodiagnostica e la valutazione degli interventi messi in atto alla luce della teoria relazionale.

a) Sesso e “bestia”

b) Conseguenze cliniche dell’inclinazione evolutiva

c) Sesso e costruzione del sé

d) Adolescenza e sessualità

Gianni è un ragazzo di 16 da circa due anni in trattamento integrato con farmaci e psicoterapia. E’ arrivato

all’osservazione degli psichiatri per comportamenti non adeguati al contesto famigliare e sociale,

comportamenti caratterizzati da espressioni emotive esagerate e franche manifestazioni di appartenenza al

sesso femminile Lo svolgere del trattamento svela un blocco evolutivo da trauma e delle relazioni genitoriali

non soddisfacenti.

Il caso è presentato all’interno del terzo e quarto seminario che saranno impiegati per la definizione

psicodiagnostica e la valutazione degli interventi messi in atto alla luce della teoria relazionale in casi di

disturbo dell’adolescenza

a) Illusione come difesa

b) La “sopravvalutazione come marchio del narcisismo”

c) Sé grandioso

d) L’illusione come creatività

Giovanni (19 anni) chiede una psicoterapia per un grave episodio psicotico caratterizzato da idee grandiose

con delirio a contenuto salvifico, allucinazioni uditive e visive determinato da abuso si hashish. Il paziente è

un ragazzo molto intelligente, di buona famiglia e lavora nella produzione artistica per una casa editrice,

mostrando assenza “di capacità di gioco con la libertà di muoversi avanti ed indietro tra la luce cruda della

realtà oggettiva e le ambiguità consolanti di una sublime concentrazione su se stessi e della grandiosità

dell’onnipotenza soggettiva” (Winnicott).

Questo caso sarà discusso nel quinto e sesto seminario per l’approfondimento delle modalità tecniche

nell’intervento di crisi in relazione all’approccio relazionale al narcisismo.

1) Intervento di crisi in un tentativo di suicidio

2) La relazione del terapeuta con paziente che tenta il suicidio

3) Il tentato suicidio nel contesto relazionale allargato

4) Immagine di sé e relazioni interpersonali

Federico, piccolo imprenditore di circa 35 anni, sposato con un figlio di 5 anni a fronte di una grave

improvvisa crisi economica ma non determinante per la sua attività, entra da circa 2 anni in una condizione

di grave depressione che lo porta ad un tentato suicidio per impiccagione. Salvato dalla moglie giunge

all’osservazione degli psichiatri e dopo un trattamento farmacologico inizia una psicoterapia che lo porta ad

analizzare la propria relazione con le figure genitoriali e con le proprie esperienze infantili

Il settimo seminario sarà indirizzato all’analisi del suicidio, al disturbo psichiatrico e alle difficoltà

relazionali con i pazienti che presentano tale comportamento.

Si indica per i seminari del 2013 la seguente bibliografia alla base della discussione nei relativi seminari

Boringhieri, Torino, 1993

Bologna, 1986

Raffaello Cortina Editore, Milano 2011.

Di seguito si riporta ampia bibliografia proposta dalla Sipre (Società italiana di psicoanalisi di relazione):

Bollati Boringhieri, Torino, 1993.

1969.

169.

1970.

459-478

Bologna, 1986.

psychoanalysis The Analytic Press, New York.

64.

Analytic Press, Hillsdale, NJ.

Mitchell S.:

Boringhieri, Torino, 1993. - (1990)

trad. it., Bollati Boringhieri, Torino, 1999.

Milano, 1999.

Press, Hillsdale, NJ.

2, 55-69.

QUOTA DI ISCRIZIONE

€ 110 (iva 21% incl.)

€ 50 (iva 21% incl.) per studenti e

specializzandi

MODALITA’ DI ISCRIZIONE

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MODALITA’ DI PAGAMENTO

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FONDAZIONE MINOTAURO BANCA INTESA

SAN PAOLO Fil. 01880

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Oppure via fax allo 02 29524587

venerdì 19 aprile 2013

Sala Congressi della Provincia

via Corridoni, 16 Milano

Cooperativa Minotauro

Fondazione Minotauro

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Il Minotauro, che da sempre si occupa di adolescenza coniugando interventi psicoterapeutici sulle

diverse espressioni di sofferenza psichica con progetti preventivi e formativi attenti alle trasforma-

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dall’infanzia all’età adulta.

La costituzione della Fondazione Minotauro formalizza sul piano istituzionale l’apertura di un Centro

di consultazione e psicoterapia attento alle trasformazioni evolutive della sofferenza psichica

nelle fasi critiche dei passaggi esistenziali.

Il convegno ADOLESCENZA E ALTRI PASSAGGI presenta una rassegna di esperienze

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fasi del ciclo di vita.

Via F. Corridoni 38 – Milano – Italy

Tel. +39 02 55012281 – Fax +39 02 5512832

cmp.spi@fastwebnet.it - www.cmp-spiweb.it

P.Iva 12025090155 – C.F. 97003660152

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Verifica con prova scritta

Il concetto di campo analitico nasce negli anni sessanta dai lavori di W. e M.

Baranger., la loro premessa è che la coppia analitica crei un campo dinamico tra due

persone che “rimangono ineluttabilmente connesse e complementari fintanto che

condividono la situazione analitica e coinvolte in un singolo processo dinamico. In

questa situazione nessun membro della coppia può essere capito senza l’altro.”

La prospettiva bi-personale del modello di campo presuppone che la patologia del

paziente non entri nel campo se non in rapporto alla persona dell’analista, il quale

contribuisce inevitabilmente, con le sue macchie cieche, al manifestarsi della

patologia del campo.

Questo modello contiene già in sé, nel suo riferirsi ad un concetto polisemico (quello

di campo) un alone di indeterminatezza che richiede di essere definito attraverso

processi di contaminazione, sia con il pensiero di vari analisti sia con discipline

diverse. In Italia, nello sviluppo che ha avuto attraverso autori come Corrao, Gaburri,

Ferro è stata fondamentale l’integrazione con il pensiero di Bion e con la

narratologia.

I seminari presenteranno l’evoluzione che hanno avuto alcuni concetti fondamentali

della psicoanalisi in un modello di campo (transfert, controtransfert, interpretazione,

acting out, reazione terapeutica negativa). Da un punto di vista clinico, cercheranno

di sviluppare l’idea della psicoanalisi come crisi, un susseguirsi di malattie del campo

analitico più o meno gravi che la coppia analitica deve affrontare, cercando di

superare gli assetti relazionali patologici per sviluppare una “memoria anticorpale”

che il paziente porterà con sé.

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ricostruzione del testo

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Verifica con prova scritta

La formazione degli psicoanalisti e degli psicoterapeuti si basa su quattro tipi di

esperienze: l’analisi personale, le supervisioni individuali e quelle di gruppo, le lezioni

e i seminari teorici. A queste attività se ne aggiunge sempre e necessariamente una

quinta, che però viene raramente fatta oggetto di riflessione: la lettura della

letteratura psicoanalitica.

Per sottolineare l’importanza di questo tema, lo psicoanalista statunitense Lewis

d’analisi noi non siamo mai soli.

Sposati alle teorie che ci guidano, psicoanalisti e psicoterapeuti sono sempre in

compagnia dei loro pazienti e dei loro maestri: da un lato le persone con cui

dialogano, e dall’altro i professionisti incontrati durante la formazione. Questi ultimi

sono sia le persone con cui abbiamo concretamente dialogato, sia coloro di cui

abbiamo ‘solo’ letto gli scritti.

Questo seminario è dedicato all’atto della lettura come esperienza che contribuisce

in modo decisivo a organizzare la relazione con i classici della psicoanalisi. In questa

prospettiva, il lavoro di gruppo è inteso come uno strumento necessario allo scopo di

decostruire e ricostruire analiticamente il testo.

Le letture di questo ciclo di seminari avranno come tema l’interpretazione

psicoanalitica. L’interpretazione sarà intesa sia come lettura/comprensione del

materiale clinico, sia come iniziativa terapeutica che riflette un’assunzione di

responsabilità clinica.

Seminario di studio clinico/teorico

8 giugno 2013

Biblioteca Capitolare,

P.zza Duomo 19

Verona

La giornata di studio ha come tema l’approfondimento e la riflessione sul sogno, affrontato attraverso il

confronto tra punti di vista teorici e approcci clinici diversi nell’ambito psicoanalitico. Dopo un periodo di

tempo nel quale il sogno sembrava aver perso la prima e originaria importanza nella pratica e nella

riflessione teorica psicoanalitica, assistiamo ad una rinascita dell’interesse verso i sogni, nel quadro del

pluralismo teorico e clinico che caratterizza la psicoanalisi contemporanea, in particolare riguardo alla

questione del sogno manifesto rispetto al significato latente e alla funzione del sogno. Marianna Bolko

prenderà in esame le ipotesi teoriche sul sogno a partire dalla prospettiva classica freudiana, con riferimento

alla ipotesi di C.G. Jung. Saranno esplorate diverse elaborazioni all’interno del movimento psicoanalitico

successive al passaggio dalla prima alla seconda topica, con approfondimento delle diverse concezioni sulle

relazioni d’oggetto, del punto di vista strutturale, della Psicologia dell’Io e della Psicologia del Sé. Verrà

inoltre trattata la problematica dei sogni post traumatici e telepatici.

8.30 Perfezionamento iscrizioni e distribuzione materiale

9.00 Presentazione della giornata

(dott. Ciro Elia)

9.30 Esplorazioni psicoanalitiche

sul sogno

(dott. ssa Marianna Bolko)

10.45 Domande e interventi

11.15 pausa caffè

11.30 Il sogno nella clinica

Presentazione di un caso clinico

(dott.ssa Patrizia Roversi)

12.15 Discussione caso clinico

13.00 Pausa pranzo

14.15 Modelli teorici e approcci clinici

(dott.ssa Marianna Bolko)

15.45 Domande e interventi

16.30 Considerazioni conclusive

(dott.ssa Marianna Bolko)

Responsabile: Dott.ssa Mariagrazia Zubbi

- Gruppo di Apprendimento e Supervisione all’utilizzo Terapeutico del Sogno -

Il Gruppo di Ricerca ed Approfondimento 2013 intende offrire ai partecipanti la possibilità di discutere, attraverso la

presentazione di casi propri, diverse modalità di interpretazione dei sogni alfine di mostrare come variano le risposte

del paziente in seguito a diverse risposte del terapeuta.

Sarà inoltre data attenzione al lavoro della mente del terapeuta nell’individuare le particolari configurazioni teoriche

che modellano il suo punto di vista e le possibili variazioni a seconda del vertice teorico utilizzato.

Il Lavoro consisterà in quattro incontri di discussione e intervisione clinica condotta dai due docenti del corso.

psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell'I.P.A., vive e lavora a Pavia. Ha pubblicato numerosi

(S.P.I.) e Docente della scuola di formazione in Psicoterapia Area G, cura i programmi formativi del Centro “Ellisse” di

Brescia. Interessato a comprendere i processi che contraddistinguono i trattamenti di pazienti con Disturbo di

Personalità, ha approfondito in particolare gli aspetti terapeutici relativi alla psicoterapia ed alla psicoanalisi di giovani

adulti focalizzando i fattori che favoriscono lo sviluppo dell’identità.

lasciando una richiesta in segreteria telefonica.

UNI EN ISO 9001:2008

REG. N. 4974

1

Il Form-AUPI è accreditato dalla Commissione Nazionale ECM a fornire programmi di formazione

continua.

Il Presidente del Form-AUPI, Dott. Mario Sellini, si assume la responsabilità per i contenuti, la

qualità e la correttezza etica di questa attività ECM

Assenza sponsor commerciali.

L’evento è organizzato in partnership con L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive I. R. C. C.

S. “L. Spallanzani”

UNI EN ISO 9001:2008

REG. N. 4974

2

Coloro che intendono partecipare all’Evento devono compilare la scheda di iscrizione in ogni sua

parte ed inviarla al numero di fax 06/68803822

La progettazione dell’intervento psicoterapeutico è di importanza primaria per la riuscita del

trattamento. Ogni paziente necessiterebbe di un intervento psicoterapeutico modellato sulle sue

caratteristiche personali, sociali, familiari.

Nel contesto pubblico e privato, tuttavia, succede molto spesso che il paziente sia rigidamente

assegnato ad un referente, sminuendo l’importanza dei differenti approcci teorici/metodologici di

ogni professionista in psicoterapia, con la conseguenza che i risultati stentino ad arrivare

prolungando il tempo di trattamento e quindi la dispendiosità di risorse per ogni caso.

E’ quindi proposto tramite il presente corso un approfondimento metodologico e teorico sulla

progettazione della psicoterapia e sulla valutazione degli esiti della stessa con particolare attenzione

al significato che, in tal senso, assume la supervisione del lavoro psicoterapico.

A partire da segnali emersi nella letteratura recente, quali l’utilizzo diffuso della SWAP-200 per

la diagnosi di personalità, la valutazione degli esiti della psicoterapia attraverso una sorta di “autosupervisione

computerizzata” (cfr. Lingiardi, Shelder, Gazzillo 2006; Lingiardi, Gazzillo, Waldron

2010) e il cambiamento della richiesta di supervisione nei servizi pubblici (cfr. Boccara, Monari,

Riefolo, “Dalla supervisione alla consulenza psicoanalitica attraverso la discussione clinica nei

Servizi di Salute Mentale”, in Psiche, SPIweb 2013), si evidenzia un’urgenza e una trasformazione

della domanda di supervisione da parte dei servizi pubblici rivolti al disagio mentale.

UNI EN ISO 9001:2008

REG. N. 4974

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La supervisione è storicamente il primo strumento che la psicoterapia si è data per la

progettazione e la verifica dei suoi effetti terapeutici: in questo senso ha sia una valenza scientifica

di validazione sia una valenza etica di verifica della sua “beneficialità” verso il paziente (cfr.

Gracia, “Fondamenti di bioetica”, 1993).

Saranno analizzate, sia la supervisione “classica” condotta da un supervisore esterno, sia quelle

prassi informali e diffuse di “discussione collettiva” dei casi clinici tra colleghi (in assenza di un

supervisore formalizzato) che, se condotte con metodo e rigore, possono creare anch’esse l’aura

(assunto di base) che Bion definisce “gruppo di lavoro”.

Durata

da: 8,30

a: 9,30

01,00 h

Modelli di psicoterapia a confronto e

invarianti comuni ai modelli

psicoterapeutici

B

Prof. P.

Roma;

da: 9,30

a:

10,30

01,00 h

La psicoterapia nel servizio pubblico:

cenni sull’organizzazione d’equipe

B

Prof. P.

Roma;

da:

10,30

a:

11,15

00,45 h

La valutazione psicodiagnostica alla

luce del percorso psicoterapeutico:

teoria e casi clinici

B

Prof. P.

Roma;

PAUSA

da:

11,30

a:

12,30

diagnosi del paziente

B

Prof. P.

Roma;

UNI EN ISO 9001:2008

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12,30

a:

13,30

dell’intervento ed il contratto con il

paziente

Roma;

PAUSA

Da:

14,30

A: 15,30

Prof. P.

Roma;

Da:15,3

0

A: 16,15

00,45 h

Esercitazione in piccoli gruppi sulla

progettazione e sull’andamento del

trattamento

F

Prof. P.

Roma;

Da:

16,15

A:

17,00

dai discenti

H

Prof. P.

Roma;

Durata

da: 8,30

a: 9,30

01,00 h

Variabili inerenti la corretta

progressione del processo

psicoterapeutico: come gestire i fattori

perturbanti il percorso

psicoterapeutico?

B

Prof. P.

Roma;

da: 9,30

a:

10,30

01,00 h

La valutazione in fieri del percorso:

sintomatologia, organizzazione

cognitiva, organizzazione affettiva: una

batteria di strumenti di valutazione

B

Prof. P.

Roma;

da:

10,30

a:

11,15

00,45

Fucus: modelli psicoterapeutici per i

disturbi d’ansia e i disturbi di

personalità

B

Prof. P.

Roma;

PAUSA

da:

11,30

a:

12,30

01,00 h

Fucus: modelli psicoterapeutici per i

disturbi d’ansia e i disturbi di

personalità: Supervisione in piccoli

gruppi clinica

F

Prof. P.

Roma;

da:

12,30

a:

01,00 h

Comunicare al paziente la conclusione

del trattamento

H

Prof. P.

Roma;

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5

13,30

PAUSA

da:

14,30

a:

15,30

01,00 h

Il follow – up e le psicoterapie

interminabili: utilità di un archivio dei

trattamenti e degli esiti dei casi di

psicoterapia

B

Prof. P.

Roma;

da:

15,30

a:

17,00

01,30 h

Spazio a disposizione dei discenti per la

Prof. P.

Roma;

da: 8,30

a: 9,30

Docente e

sostituto

alternati:

A. Casoni, P.

De Santis

da: 9,30

a: 10,30

obiettivi della supervisione

psicoanalitica

B

Docente e

sostituto

alternati:

A. Casoni, P.

De Santis

da:

10,30

a:

11,30

01,00 h

La preparazione e la presentazione del

Docente e

sostituto

alternati:

A. Casoni, P.

De Santis

PAUSA

da:

11,45

a:

13,30

01,45 h

Esercitazione con supervisione di casi

H

Docente e

sostituto

alternati:

A. Casoni, P.

De Santis

PAUSA

UNI EN ISO 9001:2008

REG. N. 4974

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da:

14,30

a:

16,00

01,30 h

Esercitazione con supervisione di casi

Docente e

sostituto

alternati:

A. Casoni, P.

De Santis

da:

16,00

a:

17,00

Il corso si articola in un modulo residenziale che comprende 22 ore effettive di attività didattica, a

carattere teorico-pratico.

Il Corso prevede l'utilizzo di una metodologia integrata di tipo attivo : Lezioni frontali e Attività di

gruppo in Aula.

Ai Partecipanti verrà consegnato il manuale slide e documenti quali test, articoli, bibliografia

Il Corso si propone i seguenti obiettivi:

practice

miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia

gestionali

regionali di prevenzione primaria e promozione della salute

UNI EN ISO 9001:2008

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normativa in materia sanitaria: i principi etici e civili dei servizi sanitari nazionali

professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica

di complementarietà

CN ECM per far fronte a specifiche emergenze sanitarie

assistenziali e socio-assistenziali

tecnologie biomediche e dei dispositivi medici. Tecnology assessment

strumenti per monitorare, all'interno dei diversi percorsi di cura, effectiveness ed outcome a

medio e lungo termine;

capacità di valutare e promuovere l’uso di precise metodologie cliniche per lo sviluppo di

capacità di valutare, nel corso del programma terapeutico seguito dal paziente, gli esiti in itinere e

finali del suo percorso, di conseguenza, porre al centro della "richiesta di intervento terapeutico", da

parte del cittadino, una risposta che derivi dalla progettazione e programmazione di specifici ed

efficaci interventi.

Congresso/Simposio/Conferenza/Seminario

Metodo di Insegnamento

PICCOLI A GRUPPI)

UNI EN ISO 9001:2008

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RAPPORTO FINALE DA DISCUTERE CON ESPERTO

E' prevista una valutazione finale per ogni singolo modulo attraverso:

E' prevista la valutazione dell'evento formativo da parte dei partecipanti attraverso un questionario

di gradimento.

Codice Fiscale NNIGPP54L29H501K

Qualifica Psicologo

BreveCurriculum

- Segretario AUPI - LAZIO

della ASL RM/H;

- Laurea In Psicologia;

- Specializzazione in "Psicoterapia Psicoanalitica";

1977.

UNI EN ISO 9001:2008

REG. N. 4974

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1994, Consulente Psicologo

Contro, Roma

ricerche sociali (IPRS)

rare" della provincia di Roma

Università di Roma per gli insegnamenti: Psicologia generale, Psicologia

Clinica, Psicologia del lavoro

mentali" c/o la scuola di specializzazione in Psichiatria della facoltà di

medicina e chirurgia Dir. Prof. Paolo Girardi

valutazione Psicologica" (Consorzio di Università e IRCSS)

Psichiatria Forense: clinica psicodiagnostica e aspetti criminologicie

medico-legali" c/o l'Università di Roma "La Sapienza".

Esposizione teorica

Confronto/Dibattito tra partecipanti e relatore

Pausa

Presentazione, approfondimento e discussione di un caso clinico

L'autore si soffermerà su alcuni materiali clinici che si prestano ad illustrare come il paesaggio

onirico costituisca uno sfondo le cui caratteristiche sono indicative ai fini di una maggior

comprensione del ruolo che svolgono le personificazioni (maggiori e minori) presenti nella scena.

Il fatto che il paesaggio si presenti come una stratificazione complessa (aspetti minerali, vegetali,

animali) che fa da sfondo agli elementi antropici (figure umane), permette di individuare il carattere

di "verosimiglianza naturale" in base al quale distinguere l'attendibilità delle scene rappresentate,

rispetto alla perplessità suscitata da aspetti più costruiti, artificiosi e meccanici più propri delle

rappresentazioni deliranti.

24/5-28/6-25/10-6/12/2013

Il ciclo di seminari approfondisce il complesso tema dell’agire terapeutico con i pazienti borderline. Verranno

esplorate le diverse tematiche che tali pazienti presentano alla luce delle specifiche terminologie, delle relazioni

con i clinici e gli operatori di riferimento, della complessa dinamica transfert-controtransfert nella costruzione di

progetti terapeutici realistici ed efficaci. Tutto questo in riferimento sia al trattamento individuale, sia a quello

gruppale che istituzionale nelle diverse configurazioni che il campo di cura può assumere.

Ad ogni incontro verrà presentato un caso clinico per il suo approfondimento e la sua discussione in merito ad

aspetti diagnostici e ricerca delle più efficaci indicazioni di cura.

L’esperienza traumatica: depersonalizzazione, dissociazione e ripetizione

Nella clinica border line il tema del trauma è inevitabilmente presente; si potrebbe pensare al borderline proprio

come ad una nosografia particolarmente correlata a questa dimensione. Nell’incontro verranno descritte ed

approfondite le principali tematizzazioni dell’espressività border line che si originano dall’esperienza traumatica e

si dipana lungo il filo delle sue riedizioni

15.30 – 16.30

Lezione magistrale e question time

16.30 – 17.50

Lavoro in gruppo: presentazione caso clinico,

approfondimento e analisi, condivisione delle

esperienze professionali sul tema

17.50 – 18.00 COFFEE BREAK

18.00 – 19.30

Lavoro in gruppo: in co-conduzione:

discussione caso clinico presentato

Qiblì s.r.l. Tel: +39 099-2212963

Viale Gramsci, 138 - 74023 Grottaglie (TA) Fax: +39 099-5665355

P.IVA 02673960734 – R.E.A. 162497 E-mail: info@qiblì.it Web: www.qibli.it

Programma - Prog. 496/13 – Rev. 1 Pag. 2/8

28 Giugno

La clinica del disturbi border line pone il terapeuta nella costante necessità di attraversare, riattraversare, sostare

in territori mutevoli, permeabili e sconta l’effetto di “temperature” relazionali altamente variabili.

Verrà analizzato ed approfondito il pensiero sul processo terapeutico il quale deve tendere a ricercare e restituire

profondità di campo, intersoggettività, tridimensionalità e complessità relazionale; restituire sfumature e

chiaroscuri ad un panorama psichico caratterizzato da tinte solitamente forti e nette; offrire opportunità di

riorganizzare la vita mentale sofferente relativizzandone il carattere dissociativo.

15.30 – 16.30

Lezione magistrale e question time

16.30 – 17.50

Lavoro in gruppo: presentazione caso clinico,

approfondimento e analisi, condivisione delle

esperienze professionali sul tema

17.50 – 18.00 COFFEE BREAK

18.00 – 19.30

Lavoro in gruppo: in co-conduzione:

discussione caso clinico presentato

“Esistenza” borderline e uso di sostanze. Approccio psicoanalitico alle dipendenze, intendendo per psicoanalisi

non solo un metodo di cura, ma un modo complessivo di concepire il soggetto umano, come le sue difese e i suoi

desideri. La psicoanalisi come strumento di ricerca del soggetto “nascosto” nelle tossicodipendenze, per aprire

nuove vie per una sua riscoperta e un suo recupero.

15.30 – 16.30

Lezione magistrale e question time

16.30 – 17.50

Lavoro in gruppo: presentazione caso clinico,

approfondimento e analisi, condivisione delle

esperienze professionali sul tema

17.50 – 18.00 COFFEE BREAK

18.00 – 19.30

Lavoro in gruppo: in co-conduzione:

discussione caso clinico presentato

Qiblì s.r.l. Tel: +39 099-2212963

Viale Gramsci, 138 - 74023 Grottaglie (TA) Fax: +39 099-5665355

P.IVA 02673960734 – R.E.A. 162497 E-mail: info@qiblì.it Web: www.qibli.it

Programma - Prog. 496/13 – Rev. 1 Pag. 3/8

Durante l’incontro verranno presentate e discusse alcune modalità di presa in carico e cura del disturbo border

line, cura che non può prescindere dall’essere pensata come trattamento personalizzato e a medio-lungo termine,

secondo le diverse declinazioni di setting e contesto di cura. Particolare attenzione verrà posta agli aspetti

relazionali, co-transferali, istituzionali che il trattamento dei pazienti border line introduce nel campo terapeutico.

15.30 – 16.30

Lezione magistrale e question time

16.30 – 17.50

Lavoro in gruppo: presentazione caso clinico,

approfondimento e analisi, condivisione delle

esperienze professionali sul tema

17.50 – 18.00 COFFEE BREAK

18.00 – 19.30

Lavoro in gruppo: in co-conduzione : discussione caso clinico presentato.

23 marzo 2013 ore 10.00-13.00

Seguire le orme di un vagabondo come Winnicott nel suo percorso teorico e clinico non è certo

facile ma sicuramente affascinante e stimolante. L'orma imprime una traccia che suggerisce una

presenza e un'assenza, una direzione non sempre lineare che lascia sospesi nell'incertezza ma che al

contempo consente libertà di scelta. Errare, dunque, essere vivi, essere veri, andare alla ricerca di

quel luogo delle origini in cui ritrovare l'esperienza originaria di esserci. Queste sono le orme che

cercato di seguire attraverso l'analisi di alcuni suoi temi teorici fondamentali e di numerosi casi

clinici, sia di Winnicott che degli autori stessi.

I relatori cercheranno di mettere in evidenza la stretta relazione tra teoria e clinica in Winnicott,

come la teoria nasca dal rapporto vivo e cangiante con il paziente, con tutto ciò che questo

comporta: non sistematicità della teoria, aspetto insaturo della teoria stessa e della interpretazione.

Winnicott non enfatizza mai le differenze fra i vari interventi terapeutici, sia che si tratti di analisi di

adulti o di psicoterapie o di consultazioni con adolescenti e bambini. Al di là delle ovvie differenze

di setting, non viene mai fatta una distinzione di qualità tra “l'oro puro” della psicoanalisi e la

“bassa lega” di altri interventi.

I relatori cercheranno di evidenziare lo stile di Winnicott, professionale e umano, che si manifesta

sia nei suoi lavori teorici che nei suoi resoconti clinici. Ogni intervento terapeutico rispecchia il suo

modo di vedere la vita e l'essere umano ed è significativo se e in quanto realizza una relazione

specifica e unica con il paziente: il filo rosso è la verità della relazione.

RELATORI:

Milano e dell'International Federation of Psychoanalytic Societies, Socio e docente dell'Istituto di

Psicoterapia del Bambino e dell'Adolescente di Milano.. Lavora privatamente come psicoterapeuta

2

di adulti e di adolescenti e come supervisore. E' autore di numerosi saggi, pubblicati in riviste

specialistiche e in libri, sulla psicoterapia di adulti e adolescenti e sul tema della relazione psichesoma,

tra cui:

Miglioli C. (1994) Spazio segreto e spazio condiviso dell'attività psicoterapeutica istituzionale. In:

Tra le pubblicazioni più recenti:

Miglioli C., Roseghini R. (2008) Il gioco dello scarabocchio in Winnicott in relazione alla

Miglioli C., Roseghini R. (2010) La relazione tra madre abusata e figlio e tra bambino abusato e

Psicoterapia del Bambino e dell'Adolescente di Milano.

Socio dell'International Society for Adolescent Psychiatry and Psychology. Lavora privatamente

come psicoterapeuta di adulti e di adolescenti e come supervisore. E' autrice di numerosi saggi,

pubblicati in riviste specialistiche e in libri, sulla psicoterapia di adulti e adolescenti e sul tema della

relazione psiche-soma, tra cui:

Tra le pubblicazioni più recenti:

Mincuzzi A., Roseghini R. (2008) “Ci vediamo lunedì”: Riflessioni sulla psicoterapia del bambino

a una seduta settimanale

Miglioli C., Roseghini R. (2008) Il gioco dello scarabocchio in Winnicott in relazione alla

Miglioli C., Roseghini R. (2010) La relazione tra madre abusata e figlio e htra bambino abusato e

Relatore:

Sede

Via S. Pellico, 34 – 10125 Torino

Tel. 011/6506061 - 346 0562849

Nell’ambito dei seminari verrà posta particolare

attenzione alle dinamiche proprie dell’adolescenza,

periodo in cui si riacutizza il senso di “Sé” in relazione

alla costruzione dell’identità. In particolare

sarà trattata l’area della sessualità/sensualità e delle

diverse articolazioni in cui il maschile e il femminile

si presentano al di là del dato biologico.

Avvicinarci alla conoscenza di un modello psichico

che include la simbolizzazione del corpo non

disgiunta dal funzionamento mentale, facilita la

comprensione di nuove realtà relazionali (coppie,

coppie omosessuali, famiglie multiparentali, famiglie

monoparentali, famiglie adottive ecc.).

L’analisi del materiale clinico darà l’opportunità di

“apprendere dall’esperienza” e di mostrare il rapporto

tra le dinamiche relazionali (del singolo,

della coppia, della famiglia, della relazione terapeutica)

e le dinamiche intrapsichiche.

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana

(SPI). Docente dell’Istituto Winnicott (Corso

ASNE-SIPSiA) di Roma, del Corso ASNEA di

Monza e del Corso postspecialistico di Psicoanalisi

della Coppia e della Famiglia (PCF), Roma.

Tra le sue recenti pubblicazioni:

Norsa D. (2007) Equivoci di coppia, Baldini

Castaldi Dalai, Milano.

Norsa D., Baldassarre L. (2009) Intimità, collusione

e complicità di coppia, Rivista di psicoanalisi

della coppia e della famiglia. www.aipcf.net

Norsa D. (2009) La famiglia irreprensibile. In

Rivista “Interazioni” N 32 p.15-27.

Bruno G., Norsa D. (2009) La psicoetrapia

Psicoanalitica Madre-Bambino, Il Pensiero

Scientifico Editore, Roma.

9.00 Iscrizioni

9.30 Intervento del relatore e dibattito

11.15 Pausa

11.45 Gruppo di discussione

13.00 Pausa pranzo

14.30 Gruppi di lavoro su materiale clinico

Il costo è di 150 € (Iva compresa),

Per gli studenti di scuole convenzionate il costo è

di 100 € (Iva compresa).

La partecipazione è aperta a colleghi, studenti (di

medicina e di psicologia) e altri operatori.

È necessaria la prenotazione (almeno con una

settimana di anticipo) tramite e-mail da inviare a:

codice fiscale, cognome, nome, professione,

disciplina, telefono, cellulare, e-mail, indirizzo,

cap, città, provincia, luogo e data di nascita.